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"Veduta del Tevere con Castel Sant'Angelo e il ponte omonimo" ( dipinto a olio su tela, cm 34 x 59) visto da valle, in quanto essa costituisce una significativa ed importante nuova acquisizione al catalogo Giacomo van Lint (Roma 1723 -1790), la cui paternità risulta di palmare evidenza per la resa delle figure e del fogliame, tipici dell'autore, oltre che dei parametri architettonici. Essa infatti viene ad . attestare una sua originale emancipazione nel genere della "veduta" non solo nei confronti del padre, ai cui modelli si rifece abitualmente, ma anche dello stesso Gaspar van Wittel, il cui ricchissimo catalogo specifico egli dovette tenere presente in assenza di esecuzioni paterne. della "veduta" da lui prescelta. Questo è appunto il caso della presente "Veduta", della quale egli eseguì due versioni inquadrate però da 'monte' con l'inclusione quindi di "San Pietro" sullo sfondo a sinistra (vedi. A. Busiri Vici, (Peter, Hendrik e Giacomo Van Lint. Tre pittori di Anversa del '600 e '700 lavorano a Roma, Bozzi ed., Roma 1987. cat. nn. 329 e 330, pp. 282-84). Di questa seconda inquadratura da 'monte' il Padre Hendrik eseguì due versioni (idem op. cit. 1987, cat. nn. 63-64, pp. 78-79). Nel catalogo del Van Wittel esistono invece varie versioni simili alla presente "veduta" presa 'da valle' o 'da sud' (vedi G. Briganti, Gaspar van Wittel, II edizione curata da L. Trezzani e L. Laureati, Electa, Milano 1996, cat. nn. 145-150, pp. 184-86), ma dalle quali quella qui presa in esame differisce per un'inquadratura più ravvicinata, sempre ripresa dalla riva destra, ma che comporta una visone non intera del ponte sulla riva sinistra, in quanto gli ultimi due archi risultano coperti dal gruppo delle case. Quindi un importante riscontro di una personale indipendenza di Giacomo dai 'prototipi' precedenti del padre e soprattutto del Van Wittel, che di certo godeva ancora nel Settecento di un'assoluta autorità in merito. La libertà assunta dal Van Lintjunior con questa "veduta" ci attesta anche di una sua probabile esecuzione direttamente sul luogo, come comprovano gli scogli emergenti al centro del fiume, realmente affioranti durante un periodo di magra del Tevere. In conclusione questa "Veduta" viene ad attestare un maggior calibro della sua personalità, rispetto a quanto sinora comunemente riconosciutogli, forse anche perché basato su un catalogo non troppo ampio e di certo suscettibile di significativi ampliamenti quale la presente "Veduta". 

Giacomo Van Lint (Roma 1723-1790)

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